Come oramai siamo abituatati a leggere in giro per il web, il top di gamma attuale di Qualcomm non è di certo un SoC “fresco”.
Come se il nome attribuisca qualche caratteristica nel destino dei SoC Snapdragon, continuano a scaldare e dare problemi di overheating, forzando i sistemi di sicurezza a rallentarne la velocità di calcolo per garantirne l’integrità.
Questo è certo per lo Snapdragon 810, in tutte le sue varianti (si compresa la v2.1 se pur in minor misura), ma alcune indiscrezioni circolanti in rete, sostengono che lo sarà anche per l’attesissimo 820, dotato di core 64bit Kyro, configurazione ridotta a quad-core e la “magica” tecnologia di produzione a 14nm FinFET di Samsung.
Queste indiscrezioni arrivano da un tweet postato dal “Technology Secret Agent” Ricciolo, il quale afferma che il successore dell’ 810 non è differente in fatto di problemi di surriscaldamento e consiglia a chi vuole uno Snapdragon decente di aspettare l’uscita dell’ 830, nel quale questi problemi verranno “parzialmente” risolti.
Insomma, un tweet molto duro e preciso, riporta anche il periodo di presentazione del SD830, ma soprattutto non fornisce una prova concreta di quello che viene riportato. Fin’ora ci siamo sempre sbilanciati a criticare Qualcomm solo con dati alla mano. Quindi prendiamo questo tweet come mera indiscrezione e aspettiamo che i dati vengano a confermare la tesi di Ricciolo.
E’ purtroppo confermato che il rendimento complessivo del nuovo SoC è nettamente inferiore ai diretti concorrenti. Come già scritto in un nostro articolo pubblicato in precedenza, il nuovo SoC Snapdragon 820 farebbe fatica a totalizzate punteggi decenti nei benchmark. Nonostante l’architettura ottimizzata Kyro, sviluppata internamente da Qualcomm utilizzando in licenza il set di istruzioni ARM e migliorandone stabilità ed efficienza, pare che la struttura quad-core a 3GHz di clock massimo non siano sufficienti a competere con Mediatek e Samsung.
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Ma in cosa sta sbagliando Qualcomm? Perché pare che stiano solo tirando fuori bozze di un progetto corretto e mai completo. Si sperava che con i Kyro si sistemasse tutto e che la tecnologia 14nm FinFET risolvesse i problemi di surriscaldamento. Ma nemmeno la riduzione dei core per risparmiare energia e scaldare meno stanno risollevando la situazione di una linea di SoC che rischia di far perdere tutte le partnership acquisite fin’ora dall’azienda americana.
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Inoltre il mondo degli appassionati è con il fiato sospeso e attendono con grande impazienza uno Snapdragon top efficiente. Il perché? Semplicemente perché Qualcomm ha sempre sostenuto le comunità di sviluppo di Android rilasciando i propri codici sorgente in modo del tutto gratuito e libero. Ecco perché le custom ROM basate su SoC Qualcomm sono sempre risultate più stabili ed efficienti.
Certamente Qualcomm è al corrente che tutto questo sta portando solo ad un decadimento del prestigio guadagnato fin’ora, e speriamo possa trovare la forza e le giuste intuizioni per portarsi nuovamente in testa ad ogni benchmark senza scottare i polpastrelli degli utenti.
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