8 GB di memoria secondo voi possono bastare su uno smartphone moderno?
Noi pensiamo proprio di no! Soprattutto perché lo smartphone di fascia media dovrebbe ormai equipaggiare di standard almeno i 16 GB, ma vediamo il perchè:
Sony Xperia M4 Aqua è uno smartphone di fascia media per certi versi piuttosto convincente, eppure sotto altri aspetti fa proprio, è il caso di dirlo, acqua da tutte le parti.
Il design è elegante e resistente, con l’impermeabilizzazione tipica di Sony con la certificazione IP67 che ne garantisce resistenza ad acqua e polvere. Lo smartphone integra un display da 5 pollici a risoluzione HD, fotocamere da 13 e 8 megapixel con supporto ad alti ISO ed uno SoC Snapdragon 615 da 2 GB di RAM con supporto a reti LTE. È disponibile in due versioni, da 8 e 16 GB di storage interno, di cui la prima sembra essere da evitare in quanto totalmente fuori scala.
Chi da poco ha infatti ricevuto un Xperia M4 Aqua europeo, ovvero il modello E2303 lamenta un problema di Bloatware – Software “gonfiato”- nella parte di memoria integrata come riportato da XperiaBlog.
La build del software installata è la 26.1.A.1.100 e degli 8 GB integrati, 4.1 sono occupati dal solo Android Lollipop, mentre oltre 2 GB dalle applicazioni preinstallate. Con il risultato che solo 1.2 GB sono liberi per video, foto, musica e quant’altro.
Anche dopo aver provato a disinstallare una parte delle applicazioni integrate si riesce ad ottenere solo 400 MB aggiuntivi portando a 1.7 GB lo spazio totale di archiviazione per l’utilizzo del telefono e quindi di applicazioni, foto, video, musica.
Pensate che con un semplice video in Full HD di circa 2:30 minuti andreste a saturare completamente la memoria del dispositivo non potendo più avere spazio per nient’altro, rendendo di fatto necessaria l’installazione di una microSD per non ritrovarsi sin da subito, o quasi, privati della possibilità di personalizzare lo smartphone con le proprie app preferite o immagazzinare foto, video o musica.
La microSD non risolve totalmente il problema in quanto gli accessi alla memoria sono più lenti e sicuramente non si hanno tutti i privilegi di una memoria on board.
8GB di storage sui dispositivi di oggi rappresentano una scelta di compromesso, con i 16 GB che potrebbero divenire il minimo indispensabile anche per la fascia media nell’immediato futuro. Con l’ingigantirsi dei sistemi operativi (anche iOS occupa alcuni gigabyte di storage già al primo avvio), gli 8 GB iniziano a risultare stretti, lasciando all’utente pochissimo spazio per interagire con il dispositivo.
È vero, il cloud è diventata ormai la prassi per giustificare queste mancanze, ma non tutti gli utenti vogliono tutti i propri dati personali disponibili in Cloud.
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