Vi siete mai chiesti perchè?
Che cavolo è passato nella mente degli ingegneri Samsung per privare gli affezionati clienti di alcune di quelle caratteristiche che hanno da sempre fatto scegliere un Galaxy invece di un iPhone oppure di un HTC?
Ebbene, alcune di queste scelte sono state dettate dal design e altre da problemi di compatibilità progettuale.
Come ben sapete sia il Galaxy S6 che la sua bellissima versione Edge, sbancano qualsiasi classifica di benchmark, ancora oggi dopo mesi dalla loro presentazione. Uno dei motivi di questa potenza esagerata li ha però privati di una amata feature: l’espansione di memoria tramite schede microSD.
Questa stessa scelta sarà fatta per il nuovo Galaxy Note 5
Infatti gli ingegneri, che sono tutt’altro che stupidi dato il mestiere che fanno, si sono trovati davanti ad un grosso problema di compatibilità.
Come per il Galaxy S6, Samsung vuole integrare il massimo della tecnologia anche nel nuovo Galaxy Note 5 e quindi avrà la memoria interna della stessa tecnologia di quella usata per S6: la memoria UFS 2.0.
Questa particolare e velocissima memoria ha bisogno di un altrettanto velocissimo controllore di memoria a interfaccia seriale. Questo è un chip che si prende carico di scrivere e leggere sui banchi di memoria per conto della CPU – in pratica fa da segretaria… Il problema è che il controller di memoria UFS 2.0, non è compatibile, ad oggi, anche con le memorie flash delle schede microSD senza compromettere le prestazioni.
Ed ecco risolto il dilemma.
I concorrenti possono usufruire di uno slot microSD perchè i controller eMMC che integrano sono pienamente compatibili con le microSD, dato che le velocità vengono marginalmente compromesse dalla coesistenza delle due memorie.
Quindi Samsung, non può ad oggi, offrire prestazioni di storage elevate UFS 2.0 e espansione microSD sullo stesso sistema, finquando non troverà il modo di interfacciare i due sistemi senza perdere velocità e stabilità.
Siamo sicuri che in un futuro non molto lontano questo possa accadere, ma per ora Samsung sembra soddisfatta di mantenere alte le prestazioni, a discapito di una discreta flessibilità nello storage.
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