Notizia interessante quella uscita ieri sull’andamento di vendite nel settore tablet del primo trimestre 2015, la crisi impazza anche in questo mercato e i cosiddetti “white box”, ossia quelli senza marchio stanno risalendo la china velocemente nelle vendite globali.
Stando ai dati riportati da Strategy Analytics nel primo trimestre 2015 i fornitori minori, come Huawei, TLC-Alcatel e LG stanno crescendo contro il calo a due cifre di Apple e Samsung.
È un dato che può sorprendere fino a un certo punto visto che i prodotti Android a basso costo spopolano anche nel mercato degli smartphone, soprattutto in Cina dove c’è un’attenzione maggiore al prezzo e molti produttori giocano in casa.
Guardando questa tabella il quadro è più che chiaro: Brand cinesi come Huawei e Lenovo crescono in maniera esponenziale, mentre i rivali di fascia alta che in Cina non vanno a gonfie vele sono in affanno come Samsung, Apple e Asus. Le possibilità per uscire da questa situazione piuttosto critica è solo una: ribassare i prezzi e dare dei motivi validi agli utenti per comprare un tablet più costoso.
Mentre tornando al nostro titolo, il fenomeno “White Box” è da molti anni oramai diffusissimo soprattutto nei paesi asiatici, nel 2011 erano stati venduti circa 2 milioni di pezzi senza marchio, a una cifra di 200 dollari l’uno (tasse escluse), il sito cinese Alibaba ne propone molti in vetrina, e non solo per il mercato locale.
Vi possiamo trovare processori Intel, Freescale, Via Technologies, il sistema operativo è quasi sempre Android di Google con qualche “spruzzatina” di Windows qua e là. Se l’iPad sta dominando il mercato, la scena dei no brand sta aumentando a dismisura anche per l’offerta alettante di questi produttori low coast, che assemblano e rivendono a prezzi stracciati.
Se i tablet domineranno il mercato dei PC portatili i grossi brand dovranno sicuramente fare attenzione a questo fenomeno a dir poco allarmante.
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