Se è vero che l’imitazione è la più sincera delle adulazioni allora è innegabile che oggi mi ritrovi qui, a scrivere questa guida, per rendere atto a Samsung del lavoro svolto sul proprio Galaxy S5. Nello specifico non mi riferisco al – non esattamente essenziale – lettore d’impronte digitali, al lettore di battiti cardiaci – che, ne sono convinto, deve ancora trovare la sua utilità presso il 95% di coloro che hanno acquistato un S5 – o alla certificazione IP67 ma, bensì, mi riferisco a quella feature software che, ai più, è passata inosservata: la “Ultra power saving mode“; per gli amici, “Risparmio energetico avanzato“.
L’ultra power saving mode che Samsung ha concesso in esclusiva al suo gioiello della corona, il Galaxy S5 appunto, è, sostanzialmente, una modalità di funzionamento del telefono volta ad ottimizzare e ridurre i consumi energetici – si parla di 24 ore di standby con solo il 10% di batteria – che si va ad imperniare su una serie di punti chiave:
- Disattivazione dei moduli WiFi, GPS, NFC, Bluetooth, della vibrazione e del LED di stato.
- Riduzione della luminosità del display.
- Downclock della CPU ( il processore viene costretto a lavorare a frequenze inferiori rispetto alla norma).
- Riduzione dei processi attivi in background e delle applicazioni utilizzabili.
- UI del telefono in bianco e nero.
Ora. Capito in maniera generale il funzionamento di questa modalità di risparmio energetico, scopo dell’articolo, risulta essere quello di produrre una guida capace di portare su tutti i dispositivi Android quello che sino ad oggi è rimasto esclusiva del top di gamma Samsung. Alcune precisazioni prima di procedere però sono obbligatorie:
- La raffinatezza ottenuta da Samsung con il proprio ultra power saving mode la si può raggiungere solo e soltanto attraverso una completa integrazione software al livello della ROM. Quello che vi presenteremo di seguito non sarà quindi la versione ufficiale o tantomeno un suo porting ma, piuttosto, rappresenterà un modo per ottenere un risultato molto simile disponendo tuttavia di risorse e permessi software limitati.
- A meno che non abbiate modificato il Kernel del vostro smartphone ( per quelli meno pratici per kernel s’intende quella parte del sistema operativo che si preoccupa di mantenere in collegamento il software – e dunque le varie applicazioni e i vari processi – con l’hardware del vostro dispositivo – ovvero la memoria RAM, il display, il processore ecc. ) non sarà possibile modificare le frequenze di lavoro della CPU in modo tale da ridurle con conseguente beneficio sulla batteria.
- A differenza di quanto avviene sul top di gamma coreano – proprio per l’integrazione software che questa modalità di risparmio energetico richiede – la UI che otterremo non sarà completamente in scala di grigi.
- La seguente guida sarà certo utilizzabile su tutti i dispositivi Android, ma ricordate, i risultati migliori si otterranno sugli smartphone dotati di display AMOLED in quanto, proprio questa tecnologia, risulta essere particolarmente efficace nel risparmio energetico quando, sul display stesso, è visualizzato il colore nero o una sua sfumatura. NB: il colore nero sarà il colore predominate della schermata che andremo ad ottenere, da qui il vantaggio di non poco conto a favore degli schermi AMOLED.
Fatte le dovute premesse è giunto il momento di passare alla guida vera e propria, ecco quindi i passi principali da seguire per poter emulare la modalità risparmio energetico avanzato del Samsung Galaxy S5 su tutti i dispositivi Android:
– L’ultra power saving mode va a modificare drasticamente l’interfaccia utente del telefono, quindi, prima cosa da fare sarà scaricare un launcher alternativo che riprenda i caratteri essenziali presenti in quello Samsung: leggerezza, semplicità e impatto pari a zero sulle risorse del sistema. A tal proposito ecco un link diretto ad una pagina del forum di XDA all’interno della quale troverete l’APK gratuito del launcher in questione.
– Una volta scaricato l’APK di appena 686 Kb non dovrete fare altro che installarlo e, quando ve lo richiederà, impostarlo come launcher predefinito del sistema.
– Una volta installato e aperto l’ultra power saving mode launcher – questo il nome dell’applicazione – vi troverete davanti ad un’interfaccia veramente semplice, praticamente priva di qualunque tipo di personalizzazione superflua o di fronzolo, all’interno della quale non potrete fare altro che accedere alle singole applicazioni o, tramite l’apposito tasto menu posto in alto a destra, andare a modificare le poche voci – tre per la precisione – messe a vostra disposizione:
- Risparmio energetico. Selezionando questa voce del menu verrete portati in una schermata all’interno della quale sarà possibile regolare la luminosità del display o accendere e spegnere i moduli Bluetooth e WiFi.
- Impostazioni launcher. Attraverso questa voce sarà possibile modificare il tema del launcher – a tal proposito, a coloro che hanno un telefono con display AMOLED, consigliamo di adottarne uno totalmente nero in quanto, come detto, proprio questo colore garantisce il minor dispendio energetico – e il formato della griglia applicazioni dello stesso.
- Impostazioni. Questa voce non farà altro che portarvi all’interno delle impostazioni di sistema del vostro smartphone.
– Una volta settato il launcher come più vi aggrada – non che ci sia molto da settare a dire il vero – recatevi nelle impostazioni di sistema in modo tale da disattivare la connessione dati, i moduli WiFi, GPS, Bluetooth, NFC, la vibrazione al tocco e il LED di notifica.
– A meno che all’interno del telefono non abbiate segreti che non possono e non devono essere rivelati, il consiglio che vi diamo è quello di disattivare anche la schermata di blocco schermo. Così facendo infatti, ogni qual volta avrete bisogno di adoperare il telefono non dovrete passare per una schermata che costringe il display a sottrarre preziosa energia per visualizzare un’immagine. In caso non possiate rinunciare in alcun modo al blocco schermo il problema è facilmente superabile utilizzando come wallpaper del blocco schermo stesso un sfondo completamente nero.
– In ultimo, ma non per questo meno importante, recatevi, sempre all’interno delle impostazioni di sistema, nella voce “Opzioni sviluppatore“. All’interno di questa voce, quasi alla fine dell’elenco di opzioni disponibili, vi troverete di fronte a quella chiamata “Limite processi background” all’interno della quale, una volta selezionata, non dovrete fare altro che tappare sulla voce “Nessun processo in background“. Così facendo, ricordatevi, il sistema operativo terminerà ogni applicazione non appena si uscirà dalla stessa in modo tale da non lasciare nulla di attivo in background ed evitando quindi carichi di lavoro sulla CPU e conseguente dispendio energetico. NB: In caso la voce “Opzioni sviluppatore” non dovesse apparire all’interno delle impostazioni di sistema non disperate, per abilitarla non dovrete fare altro che recarvi nella sezione “Informazioni sul telefono”, scorrere sino a trovare la voce “Numero build” e cliccare sopra la voce stessa 7 volte sino a che, sul display, non comparirà il messaggio “Ora sei uno sviluppatore”. Fatto ciò, tornando nella sezione principale del menu delle impostazioni, tra le varie voci presenti, vi ritroverete ora anche quella “Opzioni sviluppatore”.
Questi dunque i pochi e semplici passi da seguire per garantire al proprio smartphone una durata record, (quasi) paragonabile a quella del Samsung Galaxy S5. Se, in ogni caso, per risparmiare batteria non siete disposti a stravolgere la UI del vostro telefono ecco che vi lasciamo al nostro articolo “Compendio sulle batterie, come aumentarne durata e longevità”, attraverso il quale riuscirete a carpire i segreti per garantire alla batteria del vostro smartphone durata e longevità.
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