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In attesa di OnePlus One parla la mente che ha creato CyanogenMod

Di OnePlus ne abbiamo parlato tanto e ormai sappiamo quasi tutto del prossimo ciclone pronto a sconvolgere gli equilibri di potere che ci sono oggi sul mercato degli smartphone. Permetteteci quindi di fare un piccolo riepilogo per spiegare a chi ancora non lo sapesse cos’è OnePlus. Il 17 Dicembre 2013 viene fondata una nuova società, OnePlus appunto, dall’ex vice presidente di Oppo, Pete Lau. Obiettivo della società è quello di portare sul mercato smartphone ad altissime prestazioni, a prezzi “giusti” e che possano fornire la più completa esperienza di Android sul mercato. Per far ciò ci si è affidati alle sapienti mani del team che più di tutti ha saputo reinventare Android. I terminali OnePlus saranno infatti basati sulla Rom CyanogenMod ad oggi in grado di offrire funzionalità e opzioni non disponibili sui firmware ufficiali, basati su Android, dei produttori di questi dispositivi, incluso un supporto nativo per i temi, cache compressa, un’estesa lista di APN, un client OpenVPN, un menu di reboot, supporto per Wi-Fi, Bluetooth e tethering USB, miglioramenti allo schedulatore del kernel e profili di overclock.

Il primo terminale, OnePlus One di cui abbiamo visto le caratteristiche, rappresenterà un vero e proprio punto di svolta per il mercato della telefonia in cui grazie ai terminali Nexus abbiamo assistito ad un abbassamento enorme del prezzo nonostante le prestazioni spesso superiori ai top di altri marchi blasonati. Qui si cerca di andare oltre mettendo sul mercato terminali dalle alte prestazioni ma pronti ad un utilizzo a 360° da parte dell’utente, senza

Steve Kondik la necessità di dover essere degli esperti nelle procedure di root o nell’installazione di rom “cucinate” a dovere. Lo stesso fondatore del team CyanogenMod Steve Kondik parla dell’inizio della sua esperienza con OnePlus e pone l’attenzione sugli elementi che sia gli utenti esperti che i neofiti delle rom alternative sicuramente apprezzeranno di questi nuovi terminali. In un post sul suo profilo Google+, Steve afferma:

Ormai avrete avuto modo di vedere o sentire informazioni riguardo OnePlus, una giovane azienda che punta ad avere un grande impatto sugli utenti con il lancio del suo primo dispositivo. Fin dall’inizio CyanogenMod è stato il sistema operativo scelto per equipaggiare il dispositivo, ben prima che ne venisse studiato e valutato l’hardware e venissero prodotte le prime unità.

Ho incontrato Pete, CEO dell’azienda, mentre egli era ancora un dipendente Oppo che, così come CyanogenMod, stava lavorando per la realizzazione del dispositivo N1. Ci siamo poi sentiti via chat parlando dei maggiori player del mercato mobile e riflettendo su come la crescita della community che gira intorno a CyanogenMod sia guidata dagli utenti.

Non abbiamo campagne di marketing, non abbiamo un team che si dedica a tempo pieno alle PR (Pubbliche Relazioni) così come non abbiamo pubblicità sul Superbowl. Ma ancora riusciamo a crescere ad un ritmo costante. La crescita che vediamo dice tutto su come gli utenti si godano davvero il nostro lavoro, la personalizzazione e l’espressione di sé che offre e che lo sostiene. Molte aziende produttrici di hardware hanno perso il senso di “dispositivo per l’utente”. I soldi sono spesi per nuove specifiche, caratteristiche e sciocche pubblicità, ma sembra che nessuno faccia un passo indietro per dire “è questa una cosa positiva ed utile per le persone che lo compreranno?”.

Pete ed io ci siamo quindi ritrovati a discutere su come dovrebbe essere un nuovo modello di dispositivo. Non proprio uno smartphone modulare (questo mercato è lontano ancora alcuni anni), ma qualcosa di meno rigoroso rispetto al solito. In modo simile a come CyanogenMod lascia la voce degli utenti risplendere nel software, così dovrebbe avvenire anche per l’hardware. Ascoltando la community durante la fase di progettazione, tanto per cominciare. Si, magari si hanno opinioni completamente differenti, ma questa informazione è preziosissima – gli utenti ti dicono praticamente cosa vorrebbero che avesse un dispositivo affinchè siano disposti ad acquistarlo, e sarebbe stupido ignorare tutto questo. Forse non si possono accontentare tutte le liste dei desideri di tutti, ma si può ascoltare e tenere alto l’interesse da parte delle persone per i tuoi prossimi dispositivi.

Il team OnePlus ha invece capito tutto questo. Stanno facendo le giuste domande sui loro forum, grazie anche a sondaggi sui componenti hardware e software. Concentrando i loro sforzi solo sul marketing online, i membri del team possono far risparmiare gli utenti. La qualità costruttiva ed il design dei dispositivi sui i quali abbiamo lavorato [al fine di giungere al definitivo One] sono quello che vi aspettate da uno smartphone premium. Uno smartphone top di gamma con il 90% delle caratteristiche che gli utenti chiedono ad un prezzo ragionevole: questo modello dovrebbero seguire gli OEM.

Sono felice di affermare che siamo coinvolti in questa rivoluzione.

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