Al WWDC15 Apple saccheggia a mani basse la concorrenza. Sarà il segno del declino? Cominciano a scarseggiare le idee?
Ieri sera, proprio dopo la chiusura del Keynote di Apple, sono stati avvistate diverse colonne di fumo in molte parti del mondo. Erano i “coglioni” di diversi CEO a fumare dalla rabbia. Diciamocelo, questo WWDC15 è stata la fiera della rapina a mano armata. Di cosa? Di idee altrui. Facciamone un breve elenco:
Saccheggio di Google:
- Il sistema di lettura degli inviti dalle email (Gmail)
- Il fatto di poter comprimere e bloccare le tab di Safari (Chrome)
- Nuovo Spotlight proattivo (Google Now)
Ratto di Microsoft:
- Il sistema per affiancare due finestre (Windows 8)
Depredazione di Samsung:
- Il sistema di multi-windows di iOS 9 (Touchwiz)
Sacco di Spotify:
- Il nuovo Apple Music
La verità è una sola: oggi i player sulla scena sono molti e ognuno di essi, per essere competitivo, propone qualcosa di innovativo. Cosa c’è di strano se chi, da sempre attento a voler promuovere i propri sistemi operativi come i migliori al mondo, prende spunto dalla concorrenza?
Di fatto lo fanno anche gli altri, com’è ovvio. Se facessimo una gara a chi ha avuto più idee rubate, forse sarebbe proprio Apple ad uscirne vincitrice.
Non a caso nell’ultimo Google I/O è stata presentata una delle più importanti caratteristiche per la tutela della privacy che è la copia fedele di quanto iOS fa da anni (e che molti utenti invocavano a gran voce).
Ma vogliamo parlare anche del sistema di gestione delle cartelle? Di iTunes Match? Di Apple Pay, che dopo due minuti dalla presentazione, ha visto fioccare una moltitudine di Android Pay e Samsung Pay?
La gara a chi copia cosa è davvero la cosa più inutile che si possa fare.
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Gli utenti, ognuno di noi lo è, vogliono solo avere tra le mani un dispositivo che faccia tutto quello che desiderano. Chi sia stato il primo a presentarlo è davvero poca cosa. Oltretutto, onore a loro, lo fanno con molta autoironia: Craig Federighi ci ha fatto morire dalle risate quando, mostrando l’effetto di Blur ottenuto affiancando le finestre, ha sussurrato sornione
di nuovo un’altra rivoluzione!
C’è poi la questione del come le cose vengono implementate. E su questo, lasciatemelo dire, Apple è davvero davanti a tutti.
Ognuna delle caratteristiche sopra menzionate, saranno anche frutto di razzie, ma sono state implementate alla grande.
In particolar modo il sistema multi-windows. Chi ha il coraggio veramente di paragonarlo a quella cosa inutile che era la versione made in Corea? E chi è così temerario da voler davvero considerare Apple Music il clone di Spotify? Piuttosto qualcuno dovrebbe, giustamente, vederci un disperato tentativo di riesumare il vecchio Ping (chi se lo ricorda?), il social network degli artisti che Apple tentò disperatamente di spingere (senza riuscirci) qualche anno fa.
Eh si, Apple qualche cazzata (più di una) la fece anche all’epoca del grande Steve.
E se oggi proprio dovessimo citare una cosa che proprio continua a non convincerci di tutto il parco novità, sicuramente non potremmo non dire “Watch”. Non so bene per quale motivo ma se normalmente, in occasione dei keynote, chiudo i famigliari in soffitta e mi godo la presentazione con popcorn e rutto libero, durante la fase dedicata a Watch OS 2 mi sono ritrovato a giocare con le bambole di mia figlia.
Insomma, Apple e Google continuano a convergere, c’è poco da dire.
Come già detto in un altro editoriale, è evidente che l’una prenda spunto dall’altra. I due colossi sono partiti da presupposti agli antipodi, ma è inevitabile che oggi una cerchi la stabilità e il rigore di Apple, l’altra cerchi la libertà e la possibilità di interazione tra app di Google.
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Però un annuncio davvero rivoluzionario c’è stato e in pochi l’hanno notato:
Apple Music arriverà per Windows e per Android.
Al povero Steve ora gliel’hanno fatte proprio tutte: dopo l’iPad mini e l’iPhone con i pollici di un TV da salotto, ora Apple sbarca pure su Android. Ma Tim, che è un uomo nato per far soldi, deve aver pensato: ”Cacchio, quelli lì stanno facendo business sui nostri dispositivi, e noi?”. E come dargli torto? Certo fa un po’ strano… Apple non ha mai rilasciato i suoi servizi per la piattaforma di Mountain View, nemmeno quelli che avrebbero potuto avere un senso (iCloud ad esempio). Ma tant’è, se vogliono davvero raggiungere i 100 milioni di abbonati al servizio, ben venga anche l’aiuto del robottino verde.
Che dire di questo keynote? Ce l’aspettavamo molto fiacco e dopo la presentazione delle novità di OSX El Capitan veramente abbiamo temuto il peggio. Invece di carne al fuoco, come sempre, ce n’è stata veramente tanta. E tanta ce ne sarà ancora, non è un segreto se su OSX abbiano volutamente accellerato per dare più spazio a iOS9 e WatchOS 2, omettendo tantissime nuove feature (date uno sguardo alla foto).
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Rimane poi l’ultima, grande arma che Apple sfoggia con malcelato orgoglio: il supporto ai vecchi dispositivi. iOS 9 uscirà praticamente per tutti i dispositivi, compresi iPad 2 e iPhone 4s. E questo, permettetemelo, significa rispetto verso i propri clienti. Si può dire quello che si vuole, ma altrove si rischia di non vedere mai un aggiornamento del sistema operativo, anche con terminali di ultima generazione. A costo di sembrare un fan sfegatato, non posso non notare che qui si parla di un attenzione alla propria clientela davvero fuori dal comune.
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A Cupertino stanno lavorando decisamente bene e la direzione è quella giusta, d’altronde Steve l’aveva detto: la sua più grande invenzione è stata proprio la Apple.
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