Progetto legislativo sul tavolo delle idee da parte del governo italiano che prova a mettere la parola fine al caos suscitato con l’avvento del servizio di trasporti che “Uber” ha lanciato nel nostro paese facendo adirare i Tassisti.
Uber è un’azienda con sede a San Francisco che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un’applicazione mobile che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti volontari.
Le auto possono essere prenotate con l’invio di un messaggio di testo o usando l’applicazione mobile, tramite la quale i clienti possono tenere traccia anche della posizione dell’auto prenotata. Questo servizio in Italia è attivo, ma è stato bloccato il servizio UberPop che permette o forse era meglio scrivere permetteva a chiunque di diventare un autista privato a pagamento e che nel nostro paese è stata da poco dichiarata fuorilegge per concorrenza sleale.
Come si diventa autisti con UberPop?
- Avere un’auto intestata a proprio nome
- Avere la patente da più di 3 anni
- Possedere un’auto immatricolata da non più di otto anni e con almeno 4 posti
- Non avere avuto sospensioni della patente di recente
- Avere la fedina penale pulita
Sostenere un colloquio con i responsabili del servizio, e via a scarrozzare chi ha bisogno di un passaggio a prezzi economici, 0,49€ al minuto con un prezzo base di 2,50 euro e una tariffa minima di 5€, differenze di prezzo enormi tra questo servizio “fai da te” e il servizio professionale dei Taxi, ma in periodo di crisi nessuno va a vedere in che macchina ci sediamo o se l’autista è o no un professionista.
Le ire dei tassisti si sono fatte sentire con cortei e scioperi contro l’uso di questa applicazione e dei suoi servizi per concorrenza sleale. Al momento l’app è oscurata, ma il Governo è al lavoro per renderla legale. Esiste l’esigenza di correggere le attuali norme per incrementare la competizione nel settore del trasporto non di linea, per favorire la diffusione di nuovi servizi e aumentare le garanzie dei consumatori.
Il tribunale di Milano ha stabilito il blocco nazionale di questa applicazione (solo UberPop), e sul tavolo del governo si lavora per superare queste problematiche e raggiungere una soluzione positiva, che in poche parole sarebbe: creare un registro regionale per i nuovi servizi e obblighi per gli autisti occasionali (rispetto di soglie massime di reddito), a dirla tutta si cercherà di imporre una tassazione a chi cerca di fare dell’autista privato una fonte di reddito primaria.
Probabilmente il governo vuole limitare e regolamentare questo servizio, guadagnarci sopra e lasciare inalterata la già difficile convivenza tra tassista professionale e autista della domenica in cerca di guadagno.
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