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Xperia Z2: Sony e i problemi di surriscaldamento

Il 24 Febbraio scorso, durante il MWC, Sony ha presentato il suo nuovo terminale top di gamma: Xperia Z2.

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Le prime impressioni suscitate da Xperia Z2 sono state contrastanti. Esteticamente non si discosta molto dal predecessore, lo stesso vale per il comparto hardware che non ha subito stravolgimenti tali da giustificare una presentazione così prematura (ricordiamo che Xperia Z1 è stato presentato all’IFA di Berlino lo scorso settembre). Quello che però aveva impressionato in Xperia Z2 era la qualità della fotocamera, sensibilmente migliore rispetto a Z1.

Qualche dubbio ha però cominciato ad assillarci quando sono stati chiusi i preordini e Sony ha annunciato che Xperia Z2 sarebbe stato inizialmente disponibile in quantità limitate. I più ottimisti hanno pensato che la domanda fosse talmente alta da aver messo in crisi Sony ma le prime vendite rivelano un’altra verità.

Sony ha avuto dei grossi problemi di assemblaggio del terminale. I primi esemplari commercializzati mostrano infatti evidenti segni di un assemblaggio quanto meno approssimativo. Ricordiamo che Xperia Z2 è certificato secondo lo standard IP58, il che gli garantisce una impermeabilità totale.

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Come si nota da questa immagine, parecchi utenti hanno segnalato problemi negli angoli del telefono, dove tra scocca e vetro è presente un gap che non dovrebbe esserci e lascia dubbi sulle possibili infiltrazioni d’acqua. Sony afferma di essere al corrente di questo problema e che sono in corso indagini per risalire alla causa e risolverla definitivamente. In ogni caso gli utenti che avessero dubbi possono rivolgersi ai centri Sony per testare l’effettiva impermeabilità del prodotto.

Come se non bastasse, la fotocamera, della quale abbiamo appena tessuto le lodi, presenta un problema particolarmente serio. In pratica durante la registrazione di filmati 4K  Xperia Z2 sviluppa un calore anomalo e l’applicazione fotocamera va in crash.

Anche in questo caso Sony afferma di essere a conoscenza del problema

“Siamo al corrente dei problemi riscontrati da alcuni utenti durante la registrazione video in 4K per un ampio periodo tempo. Registrare filmati ad alta definizione in 4K può richiedere parecchio sforzo al processore. Dunque per la migliore esperienza possibile vi raccomandiamo di registrare video in 4K di breve durata, non superiori a pochi minuti per volta.”

Questa risposta è parecchio peoccupante in quanto Sony sarebbe stata a conoscenza del problema che si presenta registrando filmati “lunghi” ma farebbe affidamento alla “cortesia” degli utilizzatori per ridurre il tempo di utilizzo della registrazione 4K. E’ normale che il procedimento sia parecchio oneroso per la CPU ma non è altrettanto normale ignorare il problema in fase di sviluppo.

Il principale sospettato per i problemi di surriscaldamento è il sistema di raffreddamento a liquido con “heat pipe” (letteralmente tubi di calore) del diametro di 0,6mm (i sistemi tradizionalmente montati sui notebook hanno tubi del diametro di 1-2 mm).Il sistema usa la transizione di fase da stato liquido a gassoso  e viceversa per eliminare l’eccesso di calore. Il processo funziona indicativamente come spiegato nell’immagine seguente.

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Sembra che anche Samsung e Lenovo si siano interessate a questa tecnologia per il raffreddamento ma per il momento preferiscano continuare con i tradizionali sistemi.

La prima mossa concreta di Sony è stata quella di posticipare il lancio di Xperia Z2 a giugno (attualmente è disponibile solo a Singapore) in attesa di risolvere i problemi che si sono presentati.

A questo punto ci chiediamo se valga veramente la pena di sfornare un terminale nuovo ogni 6 mesi come sta facendo Sony, che ha già annunciato Xperia Z3 per Agosto 2014, rischiando di mettere sul mercato prodotti incompleti o malfunzionanti. Avendo puntato tutto su smartphone e tablet, dopo la vendita della sezxiona VAIO, Sony sta rischiando grosso con errori di questa portata. Non sarebbe forse meglio dedicare un po’ di più tempo alla fase di test? Anche nel settore smartphone stiamo osservando quello che accade da diversi anni nel settore videogiochi, con titoli palesemente incompleti che vengono comunque immessi sul mercato , salvo poi tamponare le falle con patch e aggiornamenti. Gli utenti sono stufi di questa tendenza, chi paga ha il diritto di avere un prodotto completo e funzionale fin da subito.

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