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Smartphone rubato? ci pensa la Qualcomm

Qualcomm ha in progetto un chip per evitare che gli smartphone, persi o rubati, rivengano messi in circolazione.

qualcommsnapdragon

Chi non ha il terrore di perdere il suo telefonino o peggio ancora che gli venga sfilato dalla tasca? Ad oggi se il telefono viene rubato o smarrito ci sono poche soluzioni e nessuna definitiva, la prima è quella di recarsi dai carabinieri con il codice IMEI dello smartphone e fare denuncia di furto o smarrimento, a questo punto il codice IMEI è inserito dal vostro gestore telefonico in una “black list” nazionale, comune a tutti gli Operatori telefonici.

Questo non blocca completamente lo smartphone, ma solo le chiamate, poiché tutte le foto, documenti e quant’altro sono fruibili e a disposizione del malintenzionato e “nessuno” gli vieta di rivendere all’estero, il vostro smartphone, come nuovo.
Altro metodo è usare app di terze parti le quali sono anch’esse un palliativo, promettono di controllare lo smartphone da remoto, rintracciare, fotografare, foto, cancellare tutti i documenti e qualsiasi cosa presente nel vostro smartphone. Anche qui, un ben informato sa come formattarlo e vanificare la funzione delle app di sicurezza.

Quindi non c’è possibilità concreta di bloccare il nostro smartphone, qui entra in gioco la Qualcomm con il chip Snapdragon. Raj Talluri, vicepresidente di Qualcomm, dichiara che la strada da intraprendere è quella dell’ hardware anziché del software, ritenendo che l’approccio hardware sia più difficile da eludere e noi siamo d’accordo.

Quelli della Qualcomm hanno pensato ad un blocco dello smartphone da remoto “I comandi sono verificati via hardware rendendo i potenziali attacchi meno efficaci” questo riporta il sito ufficiale della Qualcomm nella sezione “News”, a differenza delle app antifurto che sono una soluzione software.

Nell’articolo si fa anche rifermento ad una partnership con FIDO (Fast IDentity Online) e Alliance per delineare i metodi di autenticazione tramite la tecnologia biometrica. Purtroppo questi chip li vedremo solo nel 2015 e dovrebbero chiamarsi Qualcomm SafeSwitch.

Questo sarà già un buon deterrente, renderà lo smartphone un oggetto che non varrà più la pena di rubare e solleciterà la restituzione volontaria, una volta perso, da chi trova il vostro gioiellino, magari aspettandosi una ricompensa.

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