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Sbloccare un iPhone 5C? Scontro Zuckerberg vs Gates

Diventa sempre più accesa la questione incentrata sull’iPhone 5C di un terrorista al quale viene imputata la strage di San Bernardino. L’FBI vorrebbe che fosse consegnato un software da Apple per lo sblocco del device, in modo tale da far avanzare le indagini su questa storia, ma allo stesso tempo il colosso di Cupertino non intende fare questo step e la situazione fa emergere diversi punti di vista.

Da un lato Zuckerberg favorevole ad Apple, mentre Bill Gates non comprende la posizione della mela morsicata. Zuckerberg sembra non avere dubbi sulla questione:

“Siamo in sintonia con Apple. Crediamo che la crittografia dei dati sia quello che la gente vuole. Allo stesso tempo, come azienda tecnologica sentiamo di avere una grande responsabilità nell’aiutare il governo a prevenire il terrorismo. Facebook collabora da anni per eliminare messaggi, profili e pagine legate al terrorismo. Abbiamo politiche molto forti su questo tema, che di fatto vietano qualsiasi promozione di questo tipo. Ma chiedere ad un’azienda di creare una backdoor su un proprio dispositivo non credo sia la cosa giusta da fare”.

Di parere diametralmente opposto Bill Gates, visto che il fondatore di Microsoft sembra trovare troppo rigida la politica seguita da Apple in questo particolare contesto:

“Si tratta di un singolo caso, l’FBI non sta chiedendo qualcosa di generale che possa colpire anche altri dispositivi. La richiesta dell’FBI fatta ad Apple non è diversa da quelle fatte ad una banca per un singolo estratto conto o ad un operatore telefonico per un singolo tabulato di un indagato”.

Insomma, la questione non sembra voler terminare, anche perché Apple anche in queste ore ha palesato l’intenzione di non fornire alcun software all’FBI, con cui possa essere possibile sbloccare un iPhone 5C o qualunque altro melafonino che è stato lanciato sul mercato in questi anni.

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