“Post fata resurgo”
Assiri, egizi, greci e romani, tutte queste antiche civiltà hanno in comune una figura che a detta di molti è solo una creatura di fantasia, utile (come la mitologia insegna) a celebrare un evento o un rito propiziatorio. Più del suo significato mitologico quello che ci affascina della fenice è l’idea di rinascita dalle proprie ceneri (la frase in apertura significa proprio “Dopo la morte torno ad alzarmi”), un po’ come avvenuto col sistema operativo che oggi chiamiamo Sailfish OS. In origine furono Maemo sviluppato da Nokia (ricordate il potente N900?!) e Moblin di Intel dalla cui fusione nacque MeeGo, sistema operativo open source basato su Linux.
Presentazione in pompa magna al MWC del 2010 per un sistema che avrebbe dovuto integrare pc, smartphone e tablet prima ancora che Apple creasse la sua nuvola “magica” (o per meglio dire prima che la nuvola venisse perfezionata per il pubblico meno avvezzo alla tecnologia); purtroppo la situazione finanziaria molto precaria del colosso Finlandese ha visto l’azienda defilarsi dal progetto MeeGo lasciandolo orfano del giusto sostegno economico. Nel caos portato dall’ascesa incontrollata di Android e iOS anche Samsung (insieme ad altri illustri partner tra cui Vodafone) ha tentato la strada della creazione del proprio sistema con LiMo prima di imbarcarsi nella creazione dei suoi fiori all’occhiello della famiglia Galaxy.
I fallimenti di LiMo e MeeGo sono quindi stati inglobati in una nuova piattaforma sponsorizzata principalmente dalla stessa Samsung che ha cercato così un’alternativa per non essere troppo dipendente da Google e dalle sue scelte creative e commerciali. Il nuovo progetto, Tizen, non ha ancora visto un vero e proprio ingresso sul mercato ma il lavoro procede e sembra che prima o poi Samsung tirerà fuori qualcosa dal cilindro. Nel frattempo parte del team di sviluppo di MeeGo ha fatto il miracolo portando alla luce una piccola fenice: Jolla con Sailfish OS lanciato sul nuovo dispositivo (che prende anche il nome dall’azienda)
nasce da questo gruppo di menti che ha saputo reinventare un sistema operativo e creare una reale alternativa ad Android anche se non in contrasto con esso. Questo grazie al sistema intuitivo e alle nuove gesture integrate che rendono il terminale user friendly e soprattutto compatibile con le App presenti sul Play Store: insomma un terminale nuovo ma compatibile con le “vecchie” app,cosicché gli sviluppatori non saranno costretti a convertire le loro app in un nuovo formato per renderle compatibili con un ulteriore sistema operativo. Dal punto di vista funzionale Jolla ricorda un po’ i suoi tre antagonisti: design minimale ma ben definito alla iOS, gesture e personalizzazione degna di Android, e animazioni simili ai Live Tile di Windows Phone. Per ora, nonostante in rete si trovino molti porting del sistema su Nexus4, non abbiamo avuto ancora modo di testare il software perciò vi lasciamo con la scheda tecnica del terminale in vendita sul sito ufficiale Jolla al prezzo di 399€.
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