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“Il futuro della comunicazione”… dove andremo a finire?

Fin dalla nascita degli smartphone, abbiamo assistito ad un susseguirsi di innovazioni e migliorie di ogni tipo, telefoni più sottili, display con più pixel, batterie con maggiori capacità, con maggiori più accessori; convessi, piegati, ma pur sempre smartphone, dispositivi tascabili, connessi, con uno schermo sotto un vetro ed una memoria interna.

Chi avrebbe immaginato che uno strumento nato per telefonare sarebbe diventato lo strumento polifunzionale che usiamo oggi?

Quello che mi chiedo e che domando anche a voi lettori di EnjoyPhoneBlog, è: come sarà ma soprattutto come si presenterà il nostro futuro mezzo di comunicazione?

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Sembra semplice immaginare tutto ciò, anche grazie a Samsung che tramite i suoi spot ci ha fatto intravedere il suo punto di vista sul futuro della tecnologia mobile, dove i display insieme ai dispositivi stessi, nascosti, pieghevoli e arrotolabili, occuperanno sempre meno spazio nelle nostre tasche, senza però perdere nulla; ad esempio: da una bacchetta, tirando dal centro potremo srotolare lo schermo da 13″ del nostro laptop, i cui componenti sono appunto all’interno della bacchetta stessa, oppure, dopo aver usato il nostro tablet potremo piegarlo a metà per trasformalo in uno smartphone ancor più tascabile.

Non male Samsung, per l’interessante visione di quello che potrebbe essere il futuro di questo genere di dispositivi.

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Ma c’è anche chi si è spinto oltre, trasformando quella che sembrerebbe un’ipotesi estratta forzatamente da un manga, in una reale possibilità, cioè che i Robot, sì proprio i Robot, potrebbero sostituire gli smartphone.

Quest’idea è frutto di Tomotaka Takahashi, CEO di Robo Garage, famoso a livello mondiale come ideatore di diversi Robots, che egli afferma avranno, entro 10 anni, la capacità di essere realizzati in piccole dimensioni e di essere dotati di connessione, anche GSM.

TECH: Kirobo, Japanese space robot

Questi Robots potrebbero teoricamente stare nelle nostre tasche e, grazie all’uso del riconoscimento vocale misto ai diversi movimenti, emuleranno le nostre emozioni.

Immaginate, ad esempio, di dire al vostro mini-robot di chiamare un amico per vedere poi il robot muoversi emulando i sui movimenti… Oppure immaginate di chiedergli informazioni e di vederlo rispondervi grazie all’accesso internet.

Impossibile negare che qualcosa del genere possa generare più empatia di un semplice smartphone tradizionale.

Siamo realmente pronti a questi sviluppi tecnologici?

Probabilmente la risposta è affermativa, dato che sulla ISS (International Space Station) è approdato nello spazio “Kirobo”, una delle creazioni di Takahashi, per sperimentazioni sulla comunicazione e  per controllare la salute dell’astronauta giapponese Koichi Wakata.

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Forse nel futuro di ognuno di noi ci sarà un “Kirobo” a controllare la nostra salute, fare ricerche per noi e connetterci con gli altri.

Non posso fare altro che lasciarvi con il consueto saluto Giapponese, Arigato!

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