E’ a Torino, città piemontese, cuore e capoluogo della regione nordica, che si è appena conclusa la WTT 2016. L’acronimo, che sta per Wearable Tech Torino, rappresenta la prima fiera in Europa dedicata, in particolare, alle tecnologie indossabili.
Smartwatch, smartband, sistemi per la Geo-localizzione indoor di edifici e droni sono stati i protagonisti di questi due giorni dall’alto contenuto elettronico! Noi siamo andati alla scoperta delle nuove tecnologie per il futuro, e le sorprese non sono mancate.
A cogliere la nostra attenzione è stato fin da subito un dispositivo piccolo, elegante, italiano ma sopratutto assolutamente versatile.
HIRIS: un piccolo computer da polso
Si chiama HIRIS e nasce in Liguria, più precisamente a Genova, con l’intento di divenire un minuscolo computer indossabile dal potenziale incredibile. Ma scopriamo nel dettaglio le sue peculiarità.
Lo scopo ultimo di HIRIS è quello di rappresentare una sorta di telecomando universale, permettendoci di controllare ogni dispositivo elettronico, dalla televisione alla lavatrice, dalla serratura al termostato smart, tramite alcuni semplici movimenti del polso, o del braccio.
Grazie all’elaborazione dei dati provenienti dai diversi sensori montati a bordo, tra cui un giroscopio, accelerometro e magnetometro a tre assi, sarà possibile monitorare i movimenti delle differenti parti del corpo, con applicazioni non solo nel campo medico, ma anche in quello ludico.
Immaginate per esempio di voler controllare un drone imponendo il braccio verso l’alto, per farlo librare in volo, ruotando una mano, per pilotarlo, o battendole entrambe per effettuare un atterraggio semplice e immediato.
Assurdità? No! Realtà grazie ad HIRIS e ai suoi sensori!
HIRIS non è però un prodotto destinato ad interfacciarsi solo con giochi per ragazzi o “adulti giovani”, perché potrà anche essere usato per gestire l’illuminazione domestica o per attivare elettrodomestici grandi e piccoli, il tutto sfruttando unicamente le nostre braccia.
Il collegamento tra HIRIS e gli altri dispositivi avviene tramite un modulo Bluetooth Low Energy, che sebbene offra discrete prestazioni, un modesto raggio d’azione, e consumi ridotti, non è pensato per effettuare una telemetria a distanza: ecco il perché della scelta di dotare HIRIS di un modulo WiFi, aumentando così ulteriormente la versatilità, già elevata, di questo smartband.
Le sorprese non terminano qui, perché HIRIS va in contro anche agli utenti più esigenti, mostrando la sua natura di vero Fitness tracker. Grazie ai sensori per il controllo del battito cardiaco e della temperatura, potrà monitorare i vostri parametri durante l’attività fisica.
Ciliegina sulla torta, HIRIS sarà dotato di uno schermo Air Touch (il modello esposto, essendo un prototipo ne era privo). Si tratta di un display monocromatico che potrà essere controllato senza che vi sia alcun contatto tra il dito e il pannello. Questa caratteristica, unita alla certificazione IP68, permetterà ad HIRIS di essere utilizzato ovunque: in mare, in montagna, sulla neve o in acqua.
Prime impressioni
Ho potuto provare una versione prototipale di HIRIS all’omonimo stand presso la WTT2016 di Torino, ma siamo ancora lontani da un prodotto completo e funzionale. Gli sviluppatori hanno racimolato la somma necessaria per avviare la produzione, e hanno promesso la presenza di uno schermo che però, nei prototipi esposti, ancora mancava.
La telemetria funziona a dovere, mostrando sullo schermo del PC una copia approssimativa delle parti del corpo ma precisa dei movimenti.
Conclusioni, Prezzo e disponibilità
Sicuramente un prodotto valido e innovativo, ambizioso e versatile. Attendo con ansia il momento in cui potremo provare la versione finale di HIRIS, completa di schermo e funzionante al 100%. Fino ad allora non posso tergiversare troppo nel presentare il prodotto, e sicuramente il feedback da me rilevato nel momento in cui l’ho legato al polso, non corrisponderà necessariamente a quello futuro.
La nostra Intervista
Vi lascio quindi all’intervista da noi fatta agli espositori, in cui potrete apprendere il periodo di commercializzazione e il prezzo finale del device. E voi, cosa ne pensate?
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