Google negli ultimi anni punta molto sulla sicurezza del suo sistema operativo Android, visto che è stato definito molte volte “un colabrodo”, vista la presenza di molte applicazioni infette nello Store.
Per Android L però le sorprese non sono finite infatti sembra che proprio Google abbia chiesto la collaborazione diretta di Samsung per rendere più sicuro il prossimo sistema operativo del robottino verde.
Con questa partnership Samsung ha introdotto nella nuova versione di Android L la funzione Knox che fu introdotta dal colosso sudcoreano, per la prima volta sul Samsung Galaxy S4, per migliorare la sicurezza e far si che abbia a disposizione un ambiente protetto e con app selezionate grazie ad una forte criptazione dei contenuti.
Ma che cos’è realmente Knox?
Knox è stata pensata innanzitutto per ambienti business e non è una semplice applicazione, come si può pensare, ma è un ambiente che crea una sorta di “secondo telefono virtuale”, un secondo sistema operativo a tutti gli effetti dotato di tutte le caratteristiche principali (Homescreen, Launcher, widget, Applicazioni) che però è totalmente “blindato” dall’esterno:
“tutto ciò che c’è in Knox non può uscire all’esterno e ciò che è all’esterno non può entrarci salvo particolari eccezioni”
Knox per essere così sicuro effettua una crittografia avanzata a 256 bit, il che verifica costantemente l’integrità delle app installate impedendo ad eventuali virus di infettare il vostro dispositivo.
Il materiale (come ad esempio documenti) all’interno di Knox è protetto da password e sarà completamente blindato e lontano da occhi indiscreti.
Samsung per rendere l’utilizzo gradevole ha ben pensato di inserire un timeout per l’inserimento della password, così da permettere all’utente di passare rapidamente dal sistema normale a Knox senza dover inserire ogni volta la pass.
Inoltre Samsung ha inserito su Knox TIMA (TrustZone-based Integrity Measurement Architecture), un sistema che monitora l’integrità del “nucleo” del sistema operativo (kernel) ed impedisce di sostituirlo, quindi risulta molto meno fattibile modificare il cuore, ed inoltre Knox registra ed identifica eventuali modifiche al software invalidando la garanzia in maniera irreversibile; e l’assistenza Samsung ovviamente è l’unica che riesce a rivelare i dati raccolti da Knox.
Knox sta riscuotendo un enorme successo, circa 200.000 nuovi utenti al mese e Google ha ben pensato di fare una partnership con la società sudcoreana, però Samsung ha sottolineato che solo una parte di Knox sarà concessa a Big G.
Come si può vedere infatti dall’immagine non tutto il sistema di protezione verrà implementato nella nuova versione del robottino verde, Android L.
Quindi le funzioni Knox legate al software le troveremo su Android L come ad esempio le API di tipo Enterprise e la tecnologia di separazione dei dati con i potenziamenti di sicurezza, mentre quelle legate all’hardware rimarranno un’esclusiva per i soli dispositivi della gamma Galaxy di Samsung.
Quindi in termini pratici non ci sarà alcun problema per i più “smanettoni” di sbloccare i dispositivi Pure Google, come ad esempio i Nexus, ma il sistema andrà a controllare sopratutto la gestione delle applicazioni e la loro distribuzione.
Per avere maggiori informazioni e una lista completa di tutte le funzionalità, potete visitare e consultare la pagina dedicata (a questo link) agli sviluppatori (Android Developers) dove vengono trattati gli argomenti riguardanti Knox sulla prossima release di Android.
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