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Smartphone: processori veloci ed altissima risoluzione, e la batteria?

Come tutti gli anni è arrivata la stagione delle novità per i produttori di smartphone e come accade ogni volta le novità introdotte nei nuovi modelli sono sempre le stesse.

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I nuovi modelli arrivano con processori  più nuovi, più potenti ed ottimizzati per ridurre i consumi. Aumenta il quantitativo di Ram installata e migliora la gestione della memoria, così da avere un’interfaccia più fluida ed un minore consumo di batteria. La fotocamera ottiene un miglioramento in termini di megapixel e la memoria interna può essere espansa con microSd sempre più capienti. Abbiamo display di dimensioni maggiori, con una densità di pixel sempre in crescita, per riprodurre in maniera migliore le immagini e con qualche milliampere in più riusciamo a “tirare sera”.

Tutto corretto? Se guardiamo alle presentazioni dei nuovi smartphone, i produttori aggiungono che la capacità della batteria è stata leggermente aumentata così potrete usuifruire delle nuove potenzialità esattamente per lo stesso tempo di prima, in modelli con batteria inferiore.

Perchè con la crescita dello schermo e della sua densità e con il miglioramento delle specifiche, la batteria, che è il primo componente necessario all’accensione, riceve solo dei leggeri miglioramenti?

Secondo logica dovrebbe esserci una evoluzione anche nelle batterie, ma questo non accade per una semplice ragione: le nuove tecnologie sono costose e richiedono grossi investimenti per sviluppo e commercializzazione. Per tecnologia non intendiamo la batteria in sè stessa ma la scienza all’interno delle batteria, attualmente costituita da ioni di litio. Esistono nuovi metodi per immagazzinare energia per gli smatphone ma il fatto che sono nuovi e devono essere testati, migliorati ed immessi sul mercato ad un prezzo competitivo li rendono poco appetibili per i grossi produttori.Ma allora, se esistono batterie in grado di permetterci una videochiamata di 9 ore con il nostro tablet o che offrano la possibilità ad uno smartphone di sopravvivere ad un viaggio andata e ritorno negli USA (con i nuovi controlli di sicurezza che impediscono di portare a bordo degli aerei dispositivi che non si accendono), perchè non possiamo averle? Il Pacific Northwest National Laboratory ha sviluppato delle batterie al grafene che si ricaricano molto velocemente, ZAF Energy System sta lavorando su batterie zinco-aria dal peso ridotto che richiedono solo una piccola quantità di ossigeno per funzionare e un team di ricercatori della University of Illinois sta lavorando sulle nanocelle, centinaia di volte più veloci a caricarsi e molto più piccole delle celle tradizionali.

La risposta è che i produttori di smartphone ritengono l’autonomia della batteria una bassa priorità rispetto all’aspetto estetico ed alle nuove funzioni. Ma un dispositivo deve le sue dimensioni anche alla batteria (soprattutto lo spessore), il sistema operativo può essere ottimizzato ma non può fare miracoli, e la velocità di ricarica non cambia aumentando la potenza dei caricabatterie .Dovremo attendere quindi almeno un paio d’anni prima di poter vedere qualcosa di nuovo nel setore batterie. Nel frattempo armiamoci di batterie esterne di emergenza e di tanta, tanta pazienza.

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