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Scandalo Apple: Telecamere nascoste mostrano sfruttamento sul lavoro negli stabilimenti della Mela

E’ un argomento spesso trattato al giorno d’oggi lo sfruttamento sul lavoro negli stabilimenti del est asiatico, argomento che non cessa però di tornare alla ribalta con cadenza allarmante. Complice anche le richieste esose e i tempi sempre più stretti imposti dai colossi nel settore della telefonia, spesso ai lavoratori cinesi non vengono garantiti nemmeno i diritti più basilari.

Un nuovo video a telecamere nascoste rilasciato dalla BBC mostra un quadro davvero impietoso nelle catene di produzione degli iPhone 6 e iPhone 6 Plus. Si tratta di un trimestre alquanto caldo per la casa della mela, che deve sfornare dispositivi in continuazione data l’elevatissima richiesta da parte del pubblico. Se da un lato questo è fonte di ottimi guadagni per Apple, per i lavoratori cinesi dei suoi stabilimenti è il periodo dell’anno più difficile costretti ad estenuanti straordinari e ad orari che sfiorano l’inumano.

Le riprese dell’ente Britannico, avvenute all’interno della fabbrica taiwanese di Pegatron, inquadrano dipendenti esausti a tal punto da non reggersi in piedi da soli. Ciò si traduce in un durissimo colpo per Apple a pochi mesi di distanza dalla scoperta di 22 violazioni dei diritti dei lavoratori all’interno di una fabbrica di Catcher Technology addetta alla produzione degli chassis di iPad e Macbook.

Il tutto risulta ancora più grave se teniamo conto che solo pochi anni fa, Apple aveva promesso rigidi controlli e un monitoraggio costante della situazione sui fornitori cinesi, per garantire ai loro lavoratori non solo i più basilari diritti ma anche un orario di lavoro consono alle loro possibilità.

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La BBC sostiene però che la situazione filmata dalle loro telecamere è alquanto impietosa, in violazione a tutte le norme basilari di sicurezza e rispetto del lavoro. Le violazioni che gli investigatori della BBC avrebbero rilevato nello stabilimento taiwanese sfiorano l’assurdo, e la lista di illeciti avvenuti durante le indagini è allarmante.

Il quadro che ne emerge è un orario giornaliero sempre superiore alle 12 ore, ovviamente senza paga degli straordinari, nel caso del reporter che in incognito ha svolto l’indagine, l’ orario di lavoro oltrepassava qualunque buon costume: 18 ore giornaliere di lavoro senza alcun giorni di riposo e senza pause durante il turno farebbero impallidire chiunque.

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Ma le violazioni non finiscono qui, ne abbiamo anche molte di altra natura, con veri e propri ricatti per i dipendenti ai quali viene chiesto di fornire documento di identità valido ma lo stesso non viene poi restituito. I nuovi dipendenti poi sono costretti ad accettare solo i turni di notte e gli esami per la salute possono essere considerati una mera formalità. Che dire, Apple non fa bella figura e il quadro che ne emerge è a dir poco avvilente.

Secondo il Guardian “i pisolini durante le pause sono comuni” in quel tipo di stabilimenti, tuttavia il gigante di Cupertino e Pegatron hanno promesso di voler andar a fondo sulla questione sollevata dall’emittente britannica.

Le solite promesse di circostanza o credete che questa volta Apple abbia accusato il colpo?

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