Abbiamo ampiamente parlato del prossimo grande progetto di Big G, Project Ara, nei giorni scorsi.
Avevamo visto come il successo di Project Ara fosse legato alla disponibilità di qualche grosso produttore di aderire al progetto sin dalle primissime fasi.
Uno dei primi grossi brand a credere in Project Ara è stato Toshiba, firmando nell’ottobre scorso un accordo con Google. Nelle ultime ore sono emerse ulteriori conferme sull’importanza della partership tra Toshiba e Google.
La prima importante notizia è che sarà Toshiba a produrre l’endoscheletro di Project Ara, la basetta sulla quale saranno agganciati elettromagneticamente i vari moduli.
E’ stato confermato che saranno disponibili tre formati per fornire una maggiore possibilità di personalizzazione. Ogni “Ara-phone” avrà dai 5 ai 10 moduli , a seconda delle dimensioni dell’endoscheletro.
Le comunicazoni tra i moduli e la “basetta” saranno regolati da microprocessori ma non saranno grossi nomi del calibro di Qualcomm, Intel, Nvidia o MediaTek a produrli.
L’accordo stretto da Toshiba con Google prevede che inizialmente il colosso giapponese sia il fornitore “preferito” ma che, dopo un anno dalla commercializzazione del primo Ara-Phone, diventi il fornitore unico di microprocessori.
Sembra strano che all’inizio Google permetta ad altri produttori di entrare in competizione con Toshiba quando si sa già che Toshiba avrà l’esclusiva.
E sembra difficile che qualcuno investa risorse per un business che sembra già chiuso.
In ogni caso Toshiba dovrebbe produrre tre diversi tipi di processore anche se non è ancora del tutto chiaro se saranno utilizzati solo nella basetta o anche all’interno dei vari moduli.
L’unica notizia che sembra ancora confermata rispetto alle precedenti è quella relativa al prezzo: si parla di 50$ per la versione base, mentre non ci sono ancora notizie sui prezzi dei vari moduli.
Vi lasciamo con un filmato che mostra il funzionamento dei primi prototipi di Project Ara
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