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Memoria RAM Android: a cosa serve, LPDDR, DDR4 ed altro

Quando si è intenzionati all’acquisto di un nuovo smartphone non è più sufficiente conoscerne solo la grandezza del display o la rete mobile alla quale si dovrà collegare.

Con il sempre maggiore peso delle applicazioni, richieste in esecuzione simultanea dall’utente, la memorie RAM è diventata un elemento chiave nella scelta del dispositivo migliore. Maggiore quantità equivale a meno problemi nell’uso quotidiano.

 

Cos’è la memoria RAM

Un piccolo richiamo di informatica è doveroso in questo caso. La memoria RAM (Random Access Memory, memoria ad accesso casuale) in un sistema a microprocessore, non è altro che l’area di lavoro del processore stesso.

In pratica, è come se fosse la lavagna sulla quale il processore fa i calcoli e tiene i programmi in esecuzione. Questa memoria, a differenza della cache e della memoria ROM, viene resettata e cancellata ad ogni riavvio del sistema, in quanto non permanente.

Pensate ad una lavagna, il processore inizia a scriverla, riempendola delle linee di comando e dei registri che caratterizzano le applicazioni in esecuzione (Whatsapp, Facebook…). Se la lavagna non è abbastanza grande, queste la occuperanno in fretta, esaurendone lo spazio e costringendo il processore a dover cancellare delle aree non più necessarie (applicazioni lasciate aperte in background e non attive) oppure verrà dato un messaggio all’utente di memoria non sufficiente.

Memoria RAM lavagna2
Una “lavagna” troppo piccola non lascia spazio ad ulteriori calcoli

 

La tecnologia LPDDR

Le memorie utilizzate sugli smartphone, sono parenti strette delle memorie usate dai computer domestici, ma come ogni componente del nostro dispositivo portatile, sono ottimizzate per massimizzare il risparmio energetico e il rendimento.

La tecnologia DDR è oramai lo standard per le RAM, è l’abbreviazione di Double Data Rate, ovvero doppia velocità, che alla sua introduzione nel mercato PC, ha portato ad una vera e propria rivoluzione per le molte innovazioni che non trattiamo in questo articolo. Ma oltre alle versioni desktop, sono state introdotte anche le versioni LPDDR che non sono altro che DDR a basso consumo (Low Power). Inoltre le DDR hanno avuto delle evoluzioni che le hanno portate alle odierne DDR3 e DDR4 presenti negli smartphone ad oggi in commercio.

In verde il  modulo RAM del Galaxy S4
In verde il modulo RAM del Galaxy S4

 

Memoria RAM DDR3 o DDR4?

Quest’anno (o meglio a Dicembre 2014) è stata introdotta la memoria DDR4.

Samsung e LG sono stati i primi costruttori ad offrire uno Smartphone che integra la nuova tecnologia. Ma vediamo che vantaggio comporta tale scelta.

Le memorie DDR4 portano innovazioni marcate rispetto alle precedenti, soprattutto sul piano del risparmio energetico. La tensione di funzionamento è stata ridotta ed è prevista una funzione di risparmio estremo a riposo.

Queste due caratteristiche permettono alle memorie DDR4 di risparmiare molta energia rispetto alle DDR3. Ma, le prestazioni non sono ancora all’altezza delle DDR3, infatti nonostante le frequenze siano maggiori, i timing di latenza sono ancora molto alti sulla nuova tecnologia, per non parlare del prezzo che le rende ancora non competitive e riservate solo ai dispositivi più esclusivi.

Memoria RAM_lpddr3

 

 

La giusta quantità di RAM

Più è meglio che meno! Mai questo piccolo assioma è stato così azzeccato. Perché?

Prendiamo l’utente che compra un base di gamma: si ritrova con un minimo di 512 MB (minimo richiesto da Android sui base di gamma), rinunciando però a qualcosa. Già il fatto che il sistema operativo debba rinunciare ad alcune funzioni è segno che non si tratti di certo di una quantità sufficiente ad offrire una esperienza d’uso accettabile.

Un esempio per tutti è l’esperienza deludente offerta dai base di gamma come LG L3 prima generazione. Infatti nelle nostre guide cerchiamo sempre di consigliare dispositivi con RAM superiore ad 1 GB, se possibile 2GB.

2GB di RAM in Lollipop
2GB di RAM in Lollipop

Con 2 GB di RAM l’esperienza d’uso di Android non subisce limitazioni dovute alla mancanza di memoria. Logicamente ben venga qualsiasi taglio superiore.

Infatti, con i nuovi processori a 64-bit è possibile mappare una quantità di memoria superiore ai 3 GB. Questo ha portato alla presentazione di nuovi dispositivi capaci di 4 GB di RAM, un quantitativo che per molti può essere eccessivo, ma come ogni caratteristica che riguarda l’informatica, diventerà presto obsoleto o di norma.

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