Vi ricordate quando stavamo minuti e minuti con il telefono in mano alla ricerca di campo e ci aggiravamo intorno come in astinenza da segnale di ricezione? Ebbene si, nel 2015, l’era delle telecomunicazioni ha fatto passi da gigante e gli sviluppi tecnologici in questo campo hanno aperto nuove frontiere, come per l’era del 3G che ha apportato importanti novità.
Quello che però dovrebbe essere lo standard mondiale in realtà ha delle “zone d’ombra”. Purtroppo non tutti possono vantare ancora di ricevere il 3G e i problemi aumentano esponenzialmente quando iniziamo a parlare della quarta generazione di telecomunicazioni mobile, tecnologia già presente dal 2010 con l’acronimo di 4G LTE.
Se ciò non bastasse, a mettere il dito nella piaga ci pensa l’ITU – l’ente mondiale per le telecomunicazioni -che ha stabilito già le specifiche per il prossimo standard 5G dichiarandone una velocità massima teorica di 10/20 Gbps o comunque 10/20 volte la velocità del 4G LTE che si ferma ad una velocità massima teorica di 1 Gbps.
Ribadiamo che si tratta appunto di velocità teoriche, perché neanche il 4G LTE di cat. 9 ( che dovrebbe attestarsi mediamente sui 300 Mbps ) riesce a raggiungere i valori dichiarati. Quindi scordiamoci di scaricare film in 4K UHD in una manciata di secondi anche se la tecnologia servirebbe proprio a questo.
A quanto dichiarato dall’ITU le potenzialità del 5G possono avere ripercussioni positive anche nell’ “internet delle cose” (IoT), basti immaginare come tali velocità possano “soddisfare” 1 milione di dispositivi nel raggio di un chilometro quadrato che potranno comunicare tra loro alla velocità media di 100 Mbps.
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ITU ha anche stabilito la nomenclatura del nuovo standard con il codice IMT-2020, che segue quello del 3G IMT-2000 e 4G con codice IMT-Advanced. Il 2020 non è stato scelto a caso, dato che proprio in questo anno prenderà il via la commercializzazione su scala mondiale di prodotti e servizi compatibili con il 5G, anche se già potremmo averne un “assaggio” nel 2018 con le olimpiadi invernali di PyeongChang, le prime olimpiadi trasmesse in 4K.
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