La versione più recente della patch di sicurezza di Android 6.0 permette, finalmente, la cifratura completa del dispositivo; introdotta per la prima volta su Nexus 6 e Nexus 9.
Con l’introduzione delle patch di sicurezza nelle versioni stock di Android, Google ha fatto un enorme passo avanti riguardo la sicurezza dei propri dispositivi ed una grande novità introdotta nell’ultima patch di sicurezza è stata proprio la possibilità di poter effettuare la cifratura completa del disco di memoria del proprio dispositivo.
In un primo momento, questa operazione era obbligatoria in tutti i dispositivi avente l’ultima patch di sicurezza, forte segno che Google è sulla piena strada per la crittografia dei dispositivi, ma per via di diverse esigenze dai vari produttori, l’operazione è stata resa solo “fortemente raccomandata”.
Google tende a precisare che l’operazione sarà consentita solamente ai dispositivi che riescono ad avere ottime prestazioni anche con la crittografia attiva dato che questo tipo di funzione fatica molto le operazioni di I/O in quanto ogni dato viene crittografato in contemporanea con tali operazioni di trasferimento dati. Inoltre, i dispositivi avente una versione di Android precedente ad Android 6.0 ma con la crittografia già attiva, essa, al momento dell’aggiornamento, resterà invariata.
In conclusione, Google incita molto sulla sicurezza dei proprio dispositivi, cercando sempre di proteggerli attraverso una password o un PIN dalla lockscreen o attraverso la crittografia che può essere considerata a tutti gli effetti un metodo di sicurezza del proprio smartphone. I diversi produttori, però, ritengono che non bisogna costringere l’utente ad impostare un metodo di sicurezza anzi, l’utente dovrebbe avere la più totale libertà riguardo tutto ciò che concerne il suo dispositivo.
Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con Google ed i suoi criteri di sicurezza su Android 6.0 o con produttori di terzi con le loro libertà che vogliono lasciare all’utente? Fatecelo sapere nei commenti.
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