In questi mesi sembra che una realtà tutta italiana stia facendo discutere di se, ci riferiamo a Stonex e precisamente al nuovo smartphone Stonex One dove un certo Francesco Facchinetti (che potremmo definire come “lo Spammer“) è stato chiamato per dare quella “adrenalina” e soprattutto – visto che parliamo effettivamente di uno che la televisione la “mastica” – un pò di immagine ad una società che fino a pochi anni fa era avvolta nel buio.
Ovviamente, l’articolo che vi apprestate a leggere e che voglio condividere con voi è frutto esclusivamente della mia opinione personale da appassionato di telefonia nel quale non verrà influenzato – e qui ringrazio il team Stonex – per l’inserimento nella Press Area del sito come “rassegna stampa che ha parlato di noi” e soprattutto per considerare con la stessa visibilità anche ai blog “più piccoli” che di solito vengono letteralmente mangiati dai Big.
Partiamo con il dire che il marchio Stonex sta facendo parecchio parlare di sè; probabilmente per una campagna “scassa palle” – scusatemi l’aggettivo – che continua a rilanciare slogan, pubblicità o altro cercando di colpire coloro che vedono sul web, un cantante (Facchinetti), uno sviluppatore (Vanni) ed il suo team alle prese con la creazione di un prodotto perfetto e che però potrebbe non esserlo proprio.
Ovviamente tale marketing calzato a pennello dalla casa italiana ha attirato sicuramente l’attenzione – anche la mia – e sopratutto, consolida un mercato italiano che effettivamente non ha mai saputo far telefoni di spessore tranne che in qualche device NGM.
Strategie di marketing basate su “poche briciole per catturare molti pesci”.
Briciole che riguardano le notizie rilasciate con cadenza settimanale e che ne svelano a poco a poco le specifiche e caratteristiche in modo da attrarre e aumentare l’eccitazione dei potenziali acquirenti sopratutto perchè lo stesso Facchinetti deve vendere un prodotto finito che ad oggi non è pronto.
Questo ragazzi è marketing!
Però, in tutte queste belle parole, appaiono molti punti di domanda sopratutto da uno come me, che cerco sempre di informarmi in ogni circostanza e andare in fondo in ogni discussione ed è per questo che ho deciso di condividere i miei dubbi con voi su questo progetto.
Conoscendo un pò l’ambiente degli smartphone cinesi e sapendo come li producono non vorrei che il nuovo Stonex sia un re-brand di un “cinafonino”.
Mi spiego meglio: qualsiasi persona ha la possibilità di creare un suo smartphone, basta avere il contatto giusto, scegliere le specifiche, inviarle a chi di dovere insieme al proprio logo ed ecco che in un paio di mesi vi arriverà il quantitativo di smartphone richiesto direttamente dalla Cina con il vostro logo e tanto di omaggi per effettuare un nuovo ordine.
Quindi di fatto la creazione di un rebrand “cinese” è facile ed ha un impatto di vendita immediato!
Stonex One a dirla tutta opta anche per specifiche tecniche che ricordano da vicino uno smartphone cinese, parliamo infatti di un SoC MediaTek (realizzato in Asia) ad otto core che è stato presentato a settembre 2014 per essere montato a bordo di tutti gli smartphone di fascia medio-alta del mercato asiatico.
Sappiamo inoltre, quanto sia importante la personalizzazione e l’interfaccia utente infatti case come LG, Samsung e HTC (solo per citarne alcune) hanno investito anni e molto tempo per creare un’interfaccia utente che sia calzata a pennello sul proprio device.
Invece, nel caso di Stonex One l’interfaccia è sempre stata “nascosta”, solo le specifiche tecniche sono sempre state messe in primo piano e i suoi numeri che poi – lo sappiamo tutti – non sono le sole a farlo considerare il miglior device sul mercato.
Un esempio lampante è da sempre iPhone (solo 1 GB di RAM fino a l’anno scorso) e LG G4 che con la sua ottimizzazione, anche se con l’utilizzo del SoC Snapdragon 808 – inferiore di fatto al 810 – è comunque più reattivo e fluido perchè inserito ad hoc in un’interfaccia ottimizzata a dovere.
I numeri non fanno di un terminale un “mostro” e anche se il prezzo finale annunciato è di 299 euro Stonex One di certo non potrà fare miracoli.
Il team di Stonex ha parlato della nuova ROM Ciao OS, il nome ridicolizza un pò le buone intenzioni, che dovremmo trovare a bordo di Stonex One e sarà lanciata seguendo i feedback e i desideri degli utenti. Questo ovviamente nella speranza che l’usabilità sia di primo ordine ed esente da bug che potrebbero solo infastidire i possibili acquirenti.
Infatti; come non mettere in atto un’altra “furbata” e cioè quella di vendere inizialmente una “Limited Edition #Galileo” o così chiamata che sarebbe una prima versione che, probabilmente, avrà qualche piccolo bug in modo tale da essere esenti da eventuali critiche.
Inoltre c’è un piccolo angolo buio perchè da quello che si sa, MediaTek non rilascia i sorgenti e di conseguenza c’è sempre un gran problema che riguarda la personalizzazione ed il rilascio degli aggiornamenti. Anche se, nel video in cui veniva scelto il processore, Facchinetti e Vanni hanno marcato il fatto di avere un’esclusività con MediaTek e personalmente a questo credo poco, visto che società leader come Xiaomi o Huawei al momento non hanno nessun tipo di esclusiva. Ci si chiede quindi come sia riuscita una casa neonata con pochi device alle spalle ad averla in così poco tempo.
L’unica soluzione possibile e che il nuovo prodotto Stonex One dovrebbe essere un nuovo brand di qualche ricco milionario che garantisca liquidità sotto qualsiasi aspetto ma, anche qui le possibilità sono poche e molto nebbiose.
Stonex dal canto suo sta cercando di creare una comunità di sviluppatori indipendenti in modo da far crescere il progetto e creare applicazioni ad hoc. Nota di merito e grande eleganza va al team italiano che ha annunciato un investimento di ben 500 mila euro nelle start-up (cosa strana nel nostro territorio) selezionando già qualche giovane laureato.
Un applauso va in ogni caso a Stonex perchè – lo sappiamo tutti – in questo periodo e sopratutto in Italia è difficile creare una nuova realtà lavorativa e spero sinceramente che la casa riesca a raggiungere gli obbiettivi prefissati, come spero altrettanto che riesca a creare un centro assistenza ad hoc almeno in Italia per eventuali richieste di malfunzionamento da parte degli acquirenti.
Concludo ribadendo che queste sono solamente le mie opinioni e se posso dare un consiglio a tutto il team di Stonex, io avrei creato una campagna crowdfounding – in stile Jolla per intenderci – con una raccolta fondi e con comunicati stampa a livello internazionale per poi lanciare un device completo in tutto con poche “ombre” e tante luci.
In ogni caso – essendo appassionato di telefonia – ed essendo in primis un cliente in primo luogo sono curioso di provare questo nuovo device Made in Italy (Stonex One) sopratutto perchè il giudizio finale, si sa, può essere dato solamente dopo aver provato e testato lo smartphone.
#BreakTheRules a tutti!
https://www.youtube.com/watch?v=IsSojMUMF4w
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