I tempi cambiano si sa e con loro cambiano anche i posti dove conservare i nostri ricordi, i nostri pensieri e anche i nostri sogni, come quei diari che lentamente cominciano a cedere il passo anche loro alla tecnologia che non risparmia nessuno ormai, chissà come si sarebbe trovato Robinson Crusoe..
Ma la storia di oggi è anche più toccante, infatti negli Stati uniti un uomo ha tentato invano di recuperare le credenziali d’accesso dell’ iPad della moglie recentemente deceduta, che negli ultimi tempi di una lunga malattia l’ha portata ad annotare sul proprio iPad, pensieri, scatti fotografici, ricordi scritti di una vita passata insieme al marito, Rick Davis, l’uomo che non conosceva appunto le credenziali d’accesso al tablet della Donna, ha provato inutilmente a contattare l’assistenza Apple sperando di riuscire a recuperare quei momenti che avrebbero reso meno doloroso il distacco dalla moglie.
L’azienda, sostanzialmente si è rifiutata di svelare le credenziali in questione, perfino dopo aver presentato i certificati di matrimonio e di morte della Donna e rispondendo che solo un ordine giudiziario avrebbe potuto sbloccare la situazione.
L’uomo a quanto pare, nel tentativo di recuperare l’accesso avrebbe riportato il dispositivo allo stato di fabbrica, rendendo a questo punto quasi impossibile il recupero dei ricordi della cara moglie. A questo punto si apre il solito dibattito sulla privacy, su quanto dura e chi può avere accesso ai dati digitali dopo la morte
Apple come del resto le altre aziende non può che seguire quanto stabilito per legge, e cioè che solo un intervento dell’autorità giudiziaria può portare a risolvere questioni come questa e tutte le altre legate al passaggio a terzi delle informazioni personali dei propri clienti, il buon senso purtroppo, aggiungiamo noi, non basta.
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