Alle parole “smartphone con stylus” chiunque penserebbe alla serie Note di Samsung, un’idea ripresa dai palmari di una decina di anni prima e da qualche “smartphone low-cost” (“cragne” dallo schermo resistivo presentate per far concorrenza ai primi iPhone).
Dico “ripresa” perché la parola “smartphone” fino al 2010 non prevedeva il pennino incorporato.
Chi mai vorrebbe un pennino? Devi estrarlo e rimetterlo a posto, poi magari lo perdi…bleah! Nessuno vuole un pennino.
Samsung, nel 2011, ha saputo brillantemente far cambiare l’opinione pubblica sul pennino grazie al primo Galaxy Note. Note veloci scritte a mano, schizzi, piccoli tool grafici con cui fare piccoli capolavori o modificare le immagini senza aprire il PC.
E, anno dopo anno, la serie Note si è affermata come leader mondiale per quanto riguarda gli smartphone dotati di pennino.
LG ci è arrivata giusto 3 anni dopo, presentando G3 Stylus (link all’articolo). Leggendo le specifiche di quest’ultimo è normale pensare ad un “esperimento” focalizzato su mercati “secondari” (Brasile, Asia, Medio Oriente e Africa) per tentare il colpaccio in un secondo momento.
Mentre Note si focalizza sull’ecosistema “display con digitalizzatore Wacom + S Pen”, LG potrebbe pensare alla gamma G Pen senza per forza implementarla su device futuri. In poche parole la si compra a parte e dovrebbe funzionare su qualsiasi dispositivo touch, riducendola ad essere un dispositivo “qualsiasi” (un pennino del genere costa meno di 10€ su Amazon). A meno che LG non voglia implementare “qualcos’altro”, magari grazie all’app G Scrawl (un’app realizzata da LG per appunti/sketch).
Per fare un esempio il pennino potrebbe essere collegato via Bluetooth e avere un tasto fisico che, con l’app G Scrawl, ti permetta di cambiare colore/tratto/strumento di scrittura, ma sono soltanto ipotesi. L’unica cosa certa è che chiunque volesse entrare nel mercato dei dispositivi “stylus-dotati” sarebbe in ritardo di 3 anni.
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