In data 2 agosto 2016, come ben saprete la casa produttrice Samsung ha ufficialmente svelato al mondo il suo nuovo e potentissimo phablet Galaxy Note di settima generazione che porta con se uno scanner dell’iride per la verifica dell’identità. Questo nuovo sensore biometrico introdotto a bordo del nuovo top di gamma del produttore coreano non è di certo una novità nel mondo della tecnologia, ma risulta a tutti gli effetti una novità nel mondo degli smartphone equipaggiati del sistema operativo Android, essendo il primo androide ad essere dotato di uno scanner dell’occhio.
Fino a questo momento sappiamo più o meno come funzionerà lo scanner dell’iride di Samsung e sopratutto quali saranno i suoi limiti, ma sembra che il Note di settima generazione non resterà per tantissimo tempo l’unico telefono con tale tecnologia. Stando a quanto rivelato dai colleghi del sito Digitimes, diverse aziende di smartphone adotteranno uno scanner dell’iride in almeno uno dei nuovi dispositivi attesi nei prossimi anni sul mercato.
Da quanto si apprende, la casa produttrice Apple molto probabilmente introdurrà nel 2018 lo scanner dell’iride a bordo dell‘iPhone 9. La Mela Morsicata tuttavia potrebbe essere di gran lunga preceduta da note aziende cinesi tra cui troviamo: Xiaomi, Leeco, e 360 Qiku, che pare stiano già sviluppando telefoni con scanner dell’iride.
“I produttori di smartphone si stanno attrezzando per sviluppare la tecnologia biometrica per il riconoscimento [dell’identità], mirando a far decollare la loro quota di mercato con i modelli di fascia alta con funzionalità biometriche, secondo fonti del settore” scrive Digitimes.
Il primissimo sensore biometrico inserito su un telefono per la verifica dell’identità è stato il famosissimo lettore di impronte digitali, ma subito dopo si è scoperto che non è affidabile al 100%. E’ stato dettagliatamente dimostrato che hacker esperti nel settore potrebbero in tutta semplicità rubare i dati relativi alle impronte digitali che gli utenti salvano sui loro device.
Proprio per questo, si presume che la scansione dell’iride possa essere un tipo di autenticazione più sicura. Staremo a vedere.
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